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Museo d’arte Moderna e Contemporanea di Udine - Casa Cavazzini

26 aprile – 30 agosto 2025

orari e biglietti

Mostra realizzata da C.E.C. - Centro Espressioni Cinematografiche/Far East Film Festival (Udine) in accordo con Mizuki Pro (Giappone) e con Canicola (Bologna) in collaborazione con Casa Cavazzini, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Udine. A cura di Canicola, Vincenzo Filosa e MIZUKI Productions, Tokyo

La prima antologica in Italia di Shigeru Mizuki, uno dei più grandi maestri del manga giapponese con 100 tavole originali, molte delle quali esposte per la prima volta fuori dal Giappone, con riproduzioni, riviste, libri, documenti video e testi critici ricreano l’universo del Maestro giapponese.

La mostra Mondo Mizuki, Mondo Yokai, a cura di Canicola, Vincenzo Filosa e MIZUKI Productions dal 26 aprile al 30 agosto 2025 porterà negli spazi del Museo d’arte Moderna e Contemporanea di Udine - Casa Cavazzini l’universo creativo di un Maestro senza eguali, specialista di storie di yokai – le mostruose apparizioni della mitologia giapponese – e studioso del relativo folklore, dallo stile unico e personalissimo.

Organizzata in occasione della ventisettesima edizione del Far East Film Festival, Mondo Mizuki, Mondo Yokai è la prima mostra in Italia a celebrare uno dei più grandi autori dell’arte sequenziale giapponese, permettendo agli amanti del mondo dei manga di perdersi tra capolavori indimenticabili.

La mostra gode del contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e si inserisce nel programma di “Go!2025&Friends”, il cartellone di eventi collegato al programma ufficiale di “GO!2025 Nova Gorica - Gorizia Capitale europea della Cultura”, e di Casa Cavazzini, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea (Udine) con il contributo, del Comune di Udine – Assessorato alla Cultura e di EU-Japan Fest Japan Committee, e con il supporto di Credifriuli, Credito Cooperativo Friuli e Camera di Commercio di Pordenone-Udine e Amga Energia & Servizi – Brand Commerciale del Gruppo Hera.

Castello, Salone del Parlamento e sale attigue della Galleria Arte Antica (11, 12 e 13)

5 aprile – 4 novembre 2025

orari e biglietti

Mostra realizzata dai Civici Musei di Udine a cura di Silvia Bianco, Alessandra Mauro, Roberto Koch in collaborazione con Angela Salomone Iodice, Barbara Iodice, Suleima Autore

 

I Civici Musei di Udine, proseguendo la riflessione sul valore della fotografia come opera d’arte e, lavorando sull’opera e gli archivi di grandi fotografi italiani, propongono, per la prima volta in regione, una mostra antologica negli spazi del Castello rendendo omaggio al celebre fotografo napoletano Mimmo Jodice, già vincitore, nel 1992 del Premio FVG Fotografia conferito dal CRAF.

Nato a Napoli nel 1934, Mimmo Jodice si avvicina alla fotografia attratto dalla sua capacità di creare visioni. Il suo percorso, complesso e lungo, attraversa la fotografia e l’arte italiana nelle sue diverse fasi: dalle sperimentazioni concettuali degli anni sessanta a una fotografia che fissa dritto negli occhi le piaghe sociali; da una ridefinizione del paesaggio italiano, nella stagione dei lavori collettivi intorno alla possibilità di guardare ancora il “Bel Paese”, fino alla ricerca più rarefatta e puntuale sui luoghi e il patrimonio del nostro passato. Un percorso artistico particolare, vario e sempre coerente che lo stesso Jodice, nel libro La camera incantata, ha descritto attraverso alcune parole chiave che lo rappresentano: linguaggio, persone, silenzio, enigma, prospettive e riverberi.

La mostra presenta 140 fotografie realizzate tra il 1964 e il 2015, tra le quali diverse delle opere più iconiche che hanno definitivamente attestato la grandezza del maestro napoletano, opere in bianco e nero di diversi formati e in varie composizioni in un percorso e selezione nuovi, studiati per il Museo di Udine.

L’esposizione nasce dalla collaborazione con il celebre fotografo proponendo una sequenza di immagini inedita grazie ad un percorso espositivo pensato per ripercorrere l’attività e il processo creativo, ricercato e innovativo del maestro napoletano, sottolineando le peculiarità e le particolarità in una sequenza tematica che riprende i temi principali della sua opere: linguaggi, attenzione al sociale e alle tradizioni, silenzio, rapporto con le opere del passato, visioni di natura e città che vanno oltre i limiti geografici nazionali in una visione artistica globale.

Un processo raffinato e intimo il lavoro di Jodice, che si arricchisce delle sue memorie personali, del suo vissuto in una città ricca e complessa come Napoli fatta di luoghi, persone e memorie, della sua capacità di mostrarci la realtà osservata attraverso il filtro di un tempo diverso e sospeso. La mostra, a partire dallo studio del percorso artistico e creativo, propone una sintesi della produzione del maestro napoletano, ripercorrendo e soffermandosi sui principali temi ispiratori della sua arte, seguendo il filo che unisce i progetti e narra la sua poetica.

Linguaggi, Città, da Napoli - la sua Napoli – passando da Trieste e aprendosi alle città del mondo, rapporto con la Storia ed il Passato, Natura e Mari.

La mostra Mimmo Jodice. L’enigma della luce propone un percorso nuovo e quanto più possibile completo per illustrare l’opera dell’artista. I curatori hanno proposto l’esposizione di progetti completi per coinvolgere maggiormente il pubblico e dare la possibilità anche ai più giovani di comprendere linguaggio e contenuti.

Tra le fotografie dedicate alle città, è presentato un nucleo di fotografie realizzate a Trieste nel 1985; nella sezione dedicata alla Natura trova spazio l’intero progetto Eden, realizzato nel 1995, costituito da 44 fotografie in cui Jodice rivisita il tema classico della natura morta fotografando composizioni inusuali come metafora sulla violenza quotidiana, la violenza persuasiva e pervasiva con la quale bisogni indotti ed effimeri ci seducono.

I visitatori incrociano gli sguardi delle statue del passato nelle opere Anamnesi e I volti della memoria.

La visita alla mostra si conclude nel silenzio dei mari di Jodice e con un estratto del documentario realizzato da Mario Martone in cui Mimmo Jodice si racconta.

 

Per il programma di visite guidate consultare la sezione news e didattica.

 

Orario di apertura: da martedì a domenica 10-18, chiuso il lunedì

Chiuso il 20 aprile (Pasqua) e il 1° maggio

Aperture straordinarie: lunedì 21 aprile (Pasquetta), lunedì 2 giugno

 

 

Castello, mezzanino e Museo Friulano della Fotografia

25 ottobre 2024 - 11 gennaio 2025 prorogata fino al 3 giugno 2025

La mostra ospitata dai Musei del Castello di Udine è promossa e organizzata dalla Società Alpina Friulana in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dalla sua fondazione. L'esposizione racconta la “mont furlane”,  una riflessione su un luogo che ha dato vita nel corso del tempo a una originale civiltà ricca di aspetti culturali, sociali, economici e ambientali unici. 

Storia, esplorazione, alpinismo ed etnografia, cambiamenti climatici e prospettive future: questo si vedrà nei due piani dei Civici Musei del Castello dove è ospitata la mostra, che è è promossa e organizzata dalla Società Alpina Friulana in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dalla fondazione.

Il percorso espositivo che si snoda negli spazi del primo piano del Museo del Castello a Udine propone sguardi e letture possibili delle montagne di oggi e di ieri. In due sale del Museo Friulano della Fotografia trova spazio il patrimonio storico e iconografico dell’Alpina Friulana, in parte depositato ai Civici Musei, in parte frutto di prestiti da istituzioni e privati e finora mai esposto nellasua completezza.

Importanti le collaborazioni che hanno reso possibile l’allestimento, in primis l’Università degli studi di Udine nella sua articolazione di terza missione che è Cantiere Friuli. La collocazione della mostra completa l’evento perché è proprio dal Colle del Castello che si ha la più ampia visione delle montagne che contornano la città ed è qui che i primi illustratori ne disegnarono i profili, come si vede in mostra.

Hanno inoltre collaborato Geoparco Alpi Carniche, Circolo Speleologico ed Idrologico Friulano, Museo Etnografico di Malborghetto e Museo Carnico Michele Gortani di Tolmezzo.

L’esposizione riceve il sostegno della Fondazione Friuli, del Club Alpino Italiano, il contributo del Consorzio Tutela del Formaggio Montasio, i patrocini di Comune di Udine, Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, Fondazione Dolomiti Unesco, Fondazione Giovanni Angelini-Centro Studi sulla montagna, Cai Friuli Venezia Giulia e Associazione internazionale Rete Montagna.

Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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