Arte contemporanea dal Giappone, con un'installazione in première italiana.
17 aprile 2016 - 28 agosto 2016
Il 17 aprile è stata inaugurata a Udine Paradoxa. Arte giapponese oggi, mostra che riunisce finalmente in Italia cinque degli esponenti più rappresentativi dell’arte contemporanea giapponese. Organizzata dal Comune di Udine – Civici Musei e curata da Denis Viva ha preso il via pochi giorni prima della 18^ edizione del Far East Film Festival, il più grande festival europeo del cinema asiatico. Inserita nel programma di eventi che celebrano in tutto il Bel Paese il 150° Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia, la mostra sarà visitabile sino al 28 agosto nelle centralissime Piazza Libertà (che accoglie uno speciale progetto artistico) e Casa Cavazzini – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea.
Nella città che ogni anno accoglie migliaia di appassionati di Estremo Oriente, Paradoxa offre finalmente uno sguardo complementare sulle arti plastiche e visive di quegli stessi paesi, a partire dai cinque giapponesi invitati: Tatzu Nishi, Manya Kato, Takahiro Iwasaki, Taro Izumi, Yuuki Matsumura. A stimolare la riflessione dei visitatori i context specific, opere realizzate appositamente per Paradoxa, remote projects, progettati a distanza dagli artisti giapponesi e realizzati in loco da giovani artisti, e opere d’arte oggettuale. Nel lavoro di Taro Izumi, ad esempio, il focus è la destrutturazione degli oggetti comuni. La continua tensione tra funzione e valori estetici, tra uso e modellazione, genera un processo potenzialmente interminabile che, nel caso di questa mostra, è durato dieci giorni ed ha coinvolto l'artista e l'azienda Calligaris. Izumi è partito da uno dei loro più noti modelli di sedia, “La locanda”, convertendola in una scultura astratta. Una volta trasfigurata, la sedia è stata ricondotta in azienda, dove attraverso tagli e aggiunte di materiali, è stata ripristinata la sua originaria funzione. Ripetutosi per quattro volte, questo processo è qui testimoniato dall'ultima versione della sedia, dalle foto e due video che ne documentano ogni stadio di trasformazione, e infine dalle sculture astratte che Izumi ha via via ottenuto dagli scarti della lavorazione.
Paradoxa è la prima tappa di un progetto triennale che vuole investigare le forme attuali dell’arte contemporanea estremo-orientale, esaminando ogni anno un differente contesto nazionale e affiancandosi alla consolidata esplorazione nel campo cinematografico del Far East Film Festival.