7 ottobre 2023 - prorogata fino al 10 marzo 2024
Castello, Museo Friulano della Fotografia
Sclavanie, la Slavia friulana, è l’area storico-geografica situata al confine tra l’Italia e la Slovenia, che presenta una struttura linguistica molto complessa e unica nel suo genere, grazie alla sua posizione geografica che la rende un punto di passaggio obbligatorio sulle direttrici europee nord-sud, est-ovest.Qui si incontrano lingue latine e slave, eredità di un passato che ha visto queste popolazioni vivere le une affianco alle altre, un microcosmo in cui Davide Degano affonda parte delle proprie origini.
Sclavanie, per Davide Degano, è oggi un progetto fotografico con uno sguardo etnografico, una ricerca ed un’indagine sulla memoria, sul fare comunità e sull’abitare una terra che si è via via spopolata, ma nella quale resistono tradizioni e cultura.
La fotografia permette una lettura prospettica del contemporaneo: a partire dall’osservazione del paesaggio, dallo sguardo sulle forme del vivere, dal rapporto con la natura, dall’essere collettività legata alle tradizioni, porta ad una riflessione su quali siano i possibili scenari di sviluppo di questo territorio, opportunità o minacce per il futuro.
L’indagine sui temi dell’emigrazione e dello spopolamento dei borghi montani si lega alla riscoperta dei luoghi che permettono una buona qualità del vivere, ad una nuova visione del rapporto con la natura e delle forme dell’abitare.
NOTA BIOGRAFICA
Davide Degano si è laureato in Arti Visive e Design, con specializzazione in fotografia, presso l’Accademia delle Belle Arti (Royal Academy of Arts, KABK) dell’Aia, Olanda, ricevendo una menzione d’onore allo Paul Schuitema Award.
Sin dagli anni accademici ha partecipato a diverse mostre collettive e personali nazionali e internazionali. I suoi progetti sono stati pubblicati da piattaforme come Urbanautica, British Journal of Photography, ItsNiceThat, The Photographic Journal, Icon Magazine e Der Greif.
Il suo lavoro è orientato alla narrazione di storie e progetti a medio e lungo termine dove il medium fotografico diventa strumento di esplorazione e riflessione sui problemi contemporanei legati alla sua esperienza personale. Esplora il concetto di “locale” nelle sue varie sfaccettature: personale, regionale e italiana.
La sua metodologia d’indagine e di documentazione ha le caratteristiche di uno studio antropologico; utilizza ritratti, paesaggi, dettagli ambientali e materiale d’archivio per presentare la storia utilizzando un approccio interdisciplinare.
Nel 2021 ha pubblicato con Penisola Edizioni il suo primo libro fotografico che viene presentato in mostra: Sclavanie, edito da Steve Bisson in collaborazione con l’Istituto Urbanautica.
Il nuovo progetto di Degano, Romanzo Meticcio, è stato selezionato per Giovane Fotografia Italiana 2023 ed è stato esposto durante Fotografia Europea. Il progetto è stato inoltre selezionato come finalista al Discovery Award ed esposto al festival europeo di Braga.