Via C. Grandenigo Sabbadini 22/32 - Udine
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Il Museo Friulano di Storia Naturale è un elemento essenziale della rete culturale, educativa e informativa della città di Udine e un’istituzione d’interesse regionale e nazionale, ma di importanza internazionale per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico friulano. È definito, per statuto, Istituzione culturale di ricerca scientifica ed educativa al servizio della comunità e ha come ambito di studio la storia naturale, ovvero minerali, vegetali e animali.
È un servizio di alta qualità e di primaria importanza per la comunità e costituisce un punto di riferimento per le esigenze di un’ampia gamma di utenti, favorendo la trasmissione della cultura scientifica e lo sviluppo e la diffusione dell’identità naturalistica del nostro territorio.
Il Museo Friulano di Storia Naturale trae origine nel 1866 quale sezione naturalistica dei Civici Musei da un’idea di Giulio Andrea Pirona, considerato il padre fondatore; ebbe però una propria sede solamente nel 1949, presso l’Ospedale Vecchio. Fino agli anni ’50 le ricche collezioni naturalistiche storiche vennero conservate prevalentemente nel Gabinetto di Storia Naturale del Regio Istituto Tecnico «A. Zanon» e in varie scuole superiori della Città di Udine. I danni causati dal terremoto del 1976 comportano l’abbandono dell’Ospedale Vecchio e il trasferimento dell’Istituzione nella sede di Palazzo Giacomelli, in Piazza Garibaldi, ristrutturata, per quanto possibile, in funzione museologica e museografica.
Nel 1983, a seguito della risistemazione e del riallestimento delle sale, viene inaugurata la nuova sede di Palazzo Giacomelli. Nel 2001 uffici, biblioteca, archivi e servizi vengono trasferiti in sedi temporanee in seguito ai previsti lavori di ristrutturazione di Palazzo Giacomelli. Nel 2016, dopo oltre 130 anni di storia tormentata, con ben sei traslochi prima dell’ultimo trasferimento, il Museo trova finalmente una sede definitiva presso l’Ex Macello di Via Sabbadini, ove si trova tuttora.
Attualmente il Museo è ancora privo di sale espositive.
Le attività del Museo
Per raggiungere le finalità dell’Amministrazione Comunale, il Museo Friulano di Storia Naturale svolge le seguenti attività:
a) Attività Conservativa, che comprende il restauro, l’inventario, la schedatura, la catalogazione, la determinazione, la riorganizzazione e l’incremento delle collezioni.
b) Attività di ricerca scientifica, interna e sul territorio, che prevede lo studio dei materiali conservati e l’organizzazione di scavi e di indagini di campagna sul territorio anche in collaborazione con altri enti come l’Azienda dei Parchi e delle Foreste regionali, i Parchi Naturali delle Prealpi Giulie e delle Dolomiti Friulane, la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia, alcune Comunità Montane regionali, le Università di Udine, Trieste, Milano, Modena, il C.N.R., l’AGIP, ecc. nonché con altre analoghe realtà istituzionali europee (Innsbruck, Klagenfurt, Graz, Vienna, Monaco di Baviera, Stoccarda, Lubiana e più in generale con studiosi di fama internazionale);
c) Attività di valorizzazione e divulgazione scientifica, che comprende l’allestimento di mostre temporanee, l’organizzazione di convegni, seminari, conferenze, serie di proiezioni, corsi di aggiornamento per insegnanti, progetti per le scolaresche, ecc.
d) Attività editoriale scientifica e didattico-divulgativa, che prevede la cura di un periodico a carattere naturalistico nel quale sono pubblicati tutti gli studi che, per il pregio del contenuto, abbiano il carattere di contributi originali ed inediti nel campo delle scienze naturali e che riguardino prevalentemente l’area geografica corrispondente alle Alpi sud-orientali e loro avanterra. Le altre serie aperiodiche di monografie comprendono lavori scientifici, cataloghi di mostre, opere a carattere didattico-divulgativo e studi sui reperti e sull’attività del Museo. In collaborazione con il Ministero dell’Ambiente è stata inoltre recentemente pubblicata una nuova collana di guide agli habitat italiani, pubblicate in lingua italiana e inglese. Alcune pubblicazioni sono riservate esclusivamente allo scambio con altre Istituzioni, mentre altre sono anche poste in vendita presso il Museo e in occasione di esposizioni temporanee.
e) Attività di documentazione, che prevede la raccolta, l’organizzazione e la fruizione di tutte le risorse documentarie necessarie allo svolgimento delle attività istituzionali di conservazione, ricerca, valorizzazione e divulgazione, con particolare riguardo alla documentazione relativa alle collezioni naturalistiche conservate presso il Museo. L’attività di documentazione è svolta dalla Biblioteca specializzata (con annessa Mediateca) e comprende anche il mantenimento di rapporti di scambio con circa 400 altre Istituzioni nazionali ed estere con analoghe finalità.
Gli Interreg
Il Progetto Interreg "Geoparco Transfrontaliero delle Alpi Carniche - GeoTrAC"
Il progetto, finanziato dal programma di cooperazione territoriale europea Interreg V Italia-Austria 2014-2020, prevede la creazione di un Geoparco transfrontaliero per valorizzare il patrimonio geologico ed elaborare strategie di sviluppo sostenibile dell’area, rafforzando la consapevolezza del suo valore, favorendo l’equilibrio tra crescita e buona gestione dell’ambiente, promuovendo la cultura scientifica, incrementando l’offerta turistica del territorio coinvolto.
Partner di progetto:
Comune di Udine – Museo Friulano di Storia Naturale
UTI della Carnia
UTI del Canal del Ferro-Val Canale
Geopark Karnische Alpen
Regione Autonoma FVG – Servizio Geologico
Provincia di Bolzano – Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige
Maggiori informazioni sull'iniziativa sono presenti nel sito dedicato.
CLLD "Tesori della Terra - TesTerra"
Conclusi positivamente i lavori di GeoTrAC, il Museo ha presentato con la Comunità di Montagna della Carnia (LP), la Comunità di Montagna del Canal del Ferro - Val Canale e il Geopark Karnische Alpen di Dellach (A) una richiesta di finanziamento a valere sul CLLD HEurOpen - AZIONE 3 - PROGETTI MEDI, con un progetto volto a valorizzare le Alpi Carniche, sui due versanti italiano e austriaco, dando risalto a un aspetto del patrimonio geologico dell'area poco conosciuto e con grande potenzialità anche turistica ovvero le risorse minerarie e le miniere non solo prese in esame in quanto siti geologici ma anche in quanto siti storici, testimoni del rapporto uomo-territorio.
Il suddetto progetto, denominato Tesori della Terra (TesTerra), è stato approvato dal Comitato di selezione nella riunione dell'11.03.2020 e verificato dall'Autorità di Gestione con esito positivo il 10.06.2020.
Nell'ambito del CLLD TesTerra al Museo compete, tra l'altro, la partecipazione alla ricerca sui siti minerari e lo studio mineralogico delle loro caratteristiche, nonché l'esame di alcuni reperti preistorici metallici per verificare l'uso delle materie prime locali da parte dell'Uomo già nella Preistoria, in particolare nell'Età dei Metalli.